Ormai
si potrebbe dire: "You are where you email".
E’
proprio grazie alle email che studiosi tedeschi sono riusciti a
precisare per la prima volta il fenomeno della migrazione mondiale
Stato per Stato, partendo dalla premessa che le comunicazioni
elettroniche sono al giorno d’oggi lo strumento di comunicazione
più diffuso e facilmente individuabile.
Dallo studio del Max Planck Institute for Demographic Research (MPIDR) di Rostock, in Germania, è emerso che in Italia il fenomeno migratorio è in vertiginoso aumento.
Dallo studio del Max Planck Institute for Demographic Research (MPIDR) di Rostock, in Germania, è emerso che in Italia il fenomeno migratorio è in vertiginoso aumento.

Ma
che la "fuga dei cervelli"avesse avuto un aumento direttamente proporzionale alla crescita
dello spread
lo sapevano ormai tutti, ora se ne ha la conferma attraverso la
ricerca tedesca pubblicata negli atti della Acm Web Science
Conference.
Anche
qualche studioso italiano ha approfondito la questione della
migrazione dall’Italia con apposite ricerche.
In
pratica sono stati analizzati i messaggi di posta elettronica
scambiati da 43 milioni di persone.
In
questa forma si è potuto risalire da dove venivano inviate le emails

Riguardo l'Italia è emerso chiaramente che la migrazione effettiva verso paesi stranieri è aumentata nel periodo 2009-2011 molto più di quanto indichino i dati ufficiali che si riferiscono solamente a coloro che hanno cambiato i documenti di residenza iscrivendosi all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE).
Insomma, aumentano i cittadini italiani che sono convinti che si possa vivere meglio in altri paesi e che hanno fatto le valige abbandonando pizze, mandolini, politici banchieri e Rai TV.
A mio avviso trasferirsi all'estero è una scelta molto difficile da affrontare ed attuare, perchè tipicamente si crede che l'estero sia migliore ma spesso non si fanno i conti con gli aspetti pratici della questione, come i sistemi sanitari non sempre di livello adeguato e i salari che non permettono lo stesso tenore di vita a cui siamo abituati in italia. E' vero che con la crisi non abbiamo grandi speranze per un futuro migliore, ma tra quelli che hanno deciso di trasferirsi all'estero sono più quelli che hanno fallito che quelli che ce l'hanno fatta.
RispondiEliminaLuciano, grazie dei complimenti che contraccambio.
RispondiEliminaHo letto che ti sei trasferito a Londra con i gatti, bravo a non abbandonarli! Pensa che anni fa quando mi sono trasferito in Brasile, ho viaggiato in nave con i miei Mastini Napoletani (poi il viaggetto l'ho rifatto avanti e indietro altre due o tre volte). Magari t'interessa, leggi il racconto nel post http://pervivereallestero.blogspot.it/2011/11/martedi-03-novembre-2009-il-mezzo-per.html
Sono diversi mesi che non pubblico, ne in questo ne negli altri miei 4 blogs....ennesimo trasferimento....cambio di continente, lavoro, avventure....ma prima o poi riprendo, nel frattempo sto ancora installandomi a Rio de Janeiro.
Ciao, Gastonegas
Vivere a Londra
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