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lunedì 7 maggio 2012

FUGA DI CERVELLI (INTELLIGENTI)

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Qualche giorno fa ho casualmente letto su un quotidiano la notizia che il fisco concederà agevolazioni fiscali a coloro che desiderano tornare a vivere e lavorare in Italia per contrastare la fuga di cervelli, coloro che hanno scelto saggiamente la fuga dall'Italia per andare a lavorare all'estero. Ridicolo oltre che paradossale: se hai cervello sicuro non torni, se torni ti è successo qualcosa di brutto alla zucca. Leggete anche il post  FIGLIO MIO, LASCIA QUESTO PAESE
Una supposta ( ma chi ci crede più alle promesse?) agevolazione economica (che se anche effettiva sarà risibile a fronte delle stangate a venire, quelle sì certe e di peso) dovrebbe far cambiar idea a chi se ne è andato all’estero per trovare lavoro, vi risiede, lavora e sperimenta giorno per giorno con mano le differenze con ciò che grazie a Dio si è lasciato alle spalle?
Oltretutto ho la certezza che la ragione economica non è la unica che spinge le persone ad espatriare. Per me personalmente è stata la meno importante, anzi quando sono partito guadagnavo più in Italia che dove sono andato. E non mi sono neanche sognato di tornare per questo!
Senza falsa modestia posso parlare a ragion veduta sulla faccenda: per anni come funzionario dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (O.I.M.) ho diretto in diverse nazioni programmi ufficiali su richiesta dei vari nuovi governi democratici per favorire il ritorno di talenti nazionali espatriati a causa delle ex dittature militari. Sono state molte decine di migliaia di “cervelli” a ritornare sotto il nostro programma “Return of talent”. Ma lo facevamo seriamente e con le giuste condizioni, mica le solite italiche pagliacciate. Erano anni di grandi convinzioni e io avevo la determinazione di un pompiere.
Beh, niente di nuovo, penso io, sperano ancora che qualcuno ci creda, andiamo oltre.
Giro la pagina del giornale e vi trovo un’altra notizia: “Ocse: Italia in coda nella classifica
dei salari più bassi, dietro la Spagna”. Siamo scivolati (sguish, sguish, come solo un un totano ubriaco sa fare) dal 22° al 23° posto. Andate a convincere i cervelli a ritornare con le vostre supposte agevolazionucce fiscali!
Beh, niente di nuovo, penso io, andiamo oltre...
Continuo l’articolo e vi trovo che l’Italia rimane però ai primi posti nella classifica Ocse sul peso delle tasse sui salari. Il cosiddetto cuneo fiscale in Italia è al 47,6% nel 2011 aumentato del 0.7% rispetto al 2010. Al rispetto leggete anche il post I paesi europei dove il lavoro costa di più
Andate ad equilibrarlo sempre con le vostre presunte agevolazionucce fiscali per convincere i cervelli in fuga! Ultimi per salari e ai primi posti per tasse, grande!
Beh, niente di nuovo, penso io, andiamo oltre, giro pagina e...
Basta, la smetto, sembra una barzelletta di Narco Polo,  ma è vero, tutto nello stesso giornale lo stesso giorno, e c’era molto più. Altro che Totò!
Il giornale è Il Messaggero del 5 Maggio, sezione Economia e Finanza. Andate a leggerlo, vi ho lasciato pure un mio commentuccio, sempre che l’abbiano pubblicato.

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