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mercoledì 30 novembre 2011

FIGLIO MIO, LASCIA QUESTO PAESE

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mercoledì, 23 dicembre 2009
 
Una lettera accorata, triste e amara, sincera e rassegnata a dover suggerire al figlio d'andarsene dall'Italia, di trasferirsi all'estero, di lavorare all'estero anche se questo comporterà la lontananza e la separazione. 
Ecco il testo originale della lettera di Pier Luigi Celli al figlio
"Figlio mio, lascia questo Paese"

di PIER LUIGI CELLI

L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.


Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che
finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.

Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre

12 commenti:

  1. #1 23 Dicembre 2009 - 15:46

    ho sentito ieri di una lettera che dice proprio il contrario... ma non la trovo...;)

    Utente: GVB1978

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  2. #2 02 Gennaio 2010 - 13:38

    vivo in una sorta di limbo, tra il desiderio di andare via e la consapevolezza che se andassi via adesso sarebbe una fuga ed un arrendermi.

    sono ancora troppo orgogliosamente italiana nonostante l'odio e la delusione che mi provoca spesso questo paese, dal quale mi sento spesso oriunda. ma amo ciò che noi italiani in passato abbiamo saputo fare, amo ciò che sta dietro le mille magagne....amo ciò che non vuole venire fuori. che noi per primi, come se l'italia fosse una persona depressa e triste, nascondiamo.

    ogni cosa che vale ha un prezzo, per una persona, al di la del prezzo economico si tratta spesso di un prezzo in termini di autoanalisi e di impegno costante.

    Mettere a posto questo paese ha un prezzo, lo sanno soprattutto coloro che la cadrega e i relativi vantaggi connessi, non vogliono abbandonarla. gli stakeholders diretti del nostro teatrino politico, la merda che ci gira intorno.

    Io mi accontento di pensare per me, di non fuggire, di portare finchè posso un pò di bene nel mio piccolo.

    un giorno poi emigrerò ma perchè amo il canada, amo la solitudine e la pace che vi si respira. amo l'idea della mia isola su uno dei tanti laghi.

    amo il mio sogno di una fattoria autosufficiente.
    Utente: GVB1978

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  3. #2 02 Gennaio 2010 - 13:38

    vivo in una sorta di limbo, tra il desiderio di andare via e la consapevolezza che se andassi via adesso sarebbe una fuga ed un arrendermi.

    sono ancora troppo orgogliosamente italiana nonostante l'odio e la delusione che mi provoca spesso questo paese, dal quale mi sento spesso oriunda. ma amo ciò che noi italiani in passato abbiamo saputo fare, amo ciò che sta dietro le mille magagne....amo ciò che non vuole venire fuori. che noi per primi, come se l'italia fosse una persona depressa e triste, nascondiamo.

    ogni cosa che vale ha un prezzo, per una persona, al di la del prezzo economico si tratta spesso di un prezzo in termini di autoanalisi e di impegno costante.

    Mettere a posto questo paese ha un prezzo, lo sanno soprattutto coloro che la cadrega e i relativi vantaggi connessi, non vogliono abbandonarla. gli stakeholders diretti del nostro teatrino politico, la merda che ci gira intorno.

    Io mi accontento di pensare per me, di non fuggire, di portare finchè posso un pò di bene nel mio piccolo.

    un giorno poi emigrerò ma perchè amo il canada, amo la solitudine e la pace che vi si respira. amo l'idea della mia isola su uno dei tanti laghi.

    amo il mio sogno di una fattoria autosufficiente.
    Utente: GVB1978

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  4. #4 03 Gennaio 2010 - 13:14

    ciao davide,
    più che canne direi droga da apparenza. ma non possiamo fare i gestaltisti qui, non è che 2+2=4 spesso fa 5 e quell'uno in più è determinato da una situazione, da una somma di parti i cui effetti sono gravosi mischiati con una situazione di incertezza profonda.

    questo è un paese precario sempre sull'orlo del delirio. Incapace di trovare una propria personale strada.

    Se mussolini ad un certo punto non fosse totalmente andato fuori di testa (che unito con una situazione internazionale a dir poco spinosa e complicata ha reso quegli anni a prova di manicomio secondo me) avremmo avuto una situazione tipo quella spagnola...

    comunque per la Krante Cermania. da qualche parte online sui siti per gli emigranti verso la crucconia, c'è un interessante guida in pdf con delle info davvero preziose e altre allucinanti del tipo che ti spiegano come funziona il supermercato come se in italia non esistesse il reparto verdura self service e non esistessero le casse con il tapis roulant..mah....

    ti spiegano anche come trovare lavoro e i vari corsi gratuiti per stranieri, ti spiegano anche come funzionano molte cose burocratiche che poi a quanto so funzionano anche benissimo.

    insomma è una guida completa, pratica e chiara. (roba che per fare quella italiana verrebbe fuori la treccani diofa) cerca guida emigrare in germania...o altre stringhe di ricerca simili.


    io ci volevo andare anni fa perchè ho un odio viscerale per l'inglese, ma era il 250ario della nascita di mozart (20 febbraio 1756) e per non offendere i musulmani in via cautelativa cancellarono l'idomeneo. alchè sta calata di brache mi offese assai e optai per il canada.



    Utente: GVB1978

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  5. #5 04 Gennaio 2010 - 14:41

    Per GVB 1978:
    Ti ho scritto un commento sul tuo blog tempo fa e nel dubbio ti sia sfuggito te lo incollo:
    Mi piace il tuo sogno del Canada.
    Tanti anni fa lo avevo posto anch'io come meta ( La Columbia Britannica), vita nelle foreste costruendosi una casa con i tronchi d'albero... Lo aveva fatto un lontano conoscente anni prima.
    Riuscii a vivere qualche anno da eremita in case sperdute nei boschi in tre luoghi differenti nel nord Italia, ma certo non era proprio la stessa cosa...
    Poi partii per orizzonti differenti, mi trasferii a vivere e lavorare ai Caraibi.
    Scambiai gli orsi con i pappagalli, il dialetto friulano col "criollo" (quest'ultimo molto più comprensibile del primo), i canti degli alpini con la salsa, il prosciutto con il sancocho.
    All'epoca era stato grande fonte di ispirazione e di consigli anche nelle faccende terraterra durante i miei periodi d'eremita montano un libro che ti consiglio vivamente: "Vita con gli orsi" di Beth Day, ambientato proprio nelle foreste del Canada.
    Sono sicuro che ti interesserebbe,
    Ciao, Gastonegas

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  6. #6 04 Gennaio 2010 - 15:15

    Per Davide 1975:
    Mi sembra azzeccata la tua strategia di inizialmente cercare lavoro nel settore ristorazione, magari part time stagionale dove vi è sempre richiesta, imparare la lingua e poi cercare come elettricista.
    Non conosco la Germania quindi non posso darti informazioni dirette ma ti segnalo degli indirizzi che dovrebbero esserti utili:

    http://www.cercolavoro.monster.it
    Annunci di lavoro nel mondo. Purtroppo quelli per la Germania sono in tedesco.

    http://lavoro.trovit.it/index.php/cod.search_jobs/what_d.germania/
    Annunci lavoro in Germania. Ne troverai molti proprio nel settore ristorazione.

    http://www.holidaysempire.com
    http://www.studioallestero.it
    Possibilità di soggiorno studio/lavoro in Germania

    http://www.jobrapido.de/
    Offerte lavoro in Germania

    http://www.centrorisorse .org
    Istruzione, formazione, mercato del lavoro in Europa.

    http://www.eutrex.eu
    Per stage di lavoro all'estero. Generale panoramica sulle possibilità ed informazioni varie.

    http://www.ec.europa.eu/eures/home.jsp?lang=it
    Informazioni generali e su lavori nei paesi europei.

    http://www.webalice.it/cranchi/ristoranti/germania/germania.htm
    Elenco ristoranti italiani in Gremania.

    http://www.viaggio-in-germania.de/lavoro.html
    Tante informazioni per studiare e lavorare in Germania

    http://iwork.iagora.com/jobs/Germany/Munich/listing/index.html
    Annunci di lavoro e stage a Monaco di Baviera.

    Un'idea potrebbe essere chiedere alle varie camere di commercio Italia/Germania l'elenco delle società italiane che operano nel settore elettrico in Germania quindi poi contattarle. Essendo ditte italiane forse potrebbero essere interessate anche senza conoscienza della lingua tedesca.

    Spero di esserti stato utile anche se ti ripeto non ho conoscenze dirette del paese.

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  7. #7 04 Gennaio 2010 - 17:20

    si l'avevo letto...
    come ho scritto per ora rimango qui però.

    non so.
    Utente: GVB1978

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  8. #8 05 Gennaio 2010 - 12:12

    Grazie infinte, gastone. Me ne sarei andato molto prima, se non avessi avuto una fidanzata scassapalle e vari problemi di salute. La fidanzata e' stata scaricata, e i problemi sono passati, ora e' tempo di passare all'azione. E sempre PORCO DIO per avermi fatto nascere in questo cagatoio di paese!

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  9. #9 06 Gennaio 2010 - 02:17

    yeah...!
    Utente: GVB1978

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  10. #10 22 Dicembre 2010 - 18:33

    Grazie per questo articolo,
    tutto cio' che ho sempre pensato, posso inserlo in facebook?
    grazie roberta

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  11. #11 25 Marzo 2011 - 15:11

    vorrei segnalare anche Careerjet tra i siti per trovare lavoro online

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  12. #12 10 Ottobre 2011 - 16:41

    Risposta al commento n. 10

    Certo, anch'io l'ho riportato, mantieni la paternità all'autore.
    Ciao, Gas

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