Non è semplice stabilire quali siano i
paesi migliori dove vivere, con che fattore stabiliamo che è meglio
vivere, lavorare, studiare, in un paese piuttosto che in un altro?
Dove trasferirsi? Secondo le proprie priorità certamente ma queste
sono soggettive, se amo il mare sicuramente sarà per me importante
vivere in un luogo costiero, ma questo non è valido per tutti.
Recentemente ho letto una documento che dà una risposta accettabile:
parlo del “The happy planet index report 2012”,
Indice del pianeta felice, che cos’è?
E’ un nuovo indice che misura il progresso delle nazioni in
termini di sostegno ai loro abitanti per vivere una vita buona ora,
garantendo al tempo stesso che gli altri possano fare lo stesso in
futuro, una visione del progresso che è veramente sulla vita delle
persone.
Vi è un crescente consenso globale che
abbiamo bisogno di nuovi strumenti per misurare il progresso. L'happy
planet index (HPI) misura ciò che realmente ha importanza per gli
esseri umani:
- lo star bene ( non posso usare la parola “benessere” perché ormai associata ad una condizione economica, diciamo piuttosto, l’essere felici)
- la speranza di vita
- l’impatto ambientale
Con questi fattori
presenti possiamo stabilire quali siano i migliori paesi dove vivere,
lavorare, avere una famiglia e godersi la vita, in generale
intendiamoci, secondo valori oggettivi e senza tener conto delle
preferenze individuali. Sono però fattori così importanti, così
marcanti da poter essere di gran peso per ognuno.
Il Pil , l’indice più usato per
valutare se un paese è “positivo”, non è uno strumento idoneo,
il Pil può misurare la ricchezza che un paese ha prodotto un
determinato anno, ma non è la stessa cosa.
Il terzo rapporto globale HPI rivela
che il nostro è in gran parte ancora un pianeta profondamente
infelice, sia nei paesi con alto che con basso Pil . Ma dimostra
anche che la vita buona non deve necessariamente costare e che i
paesi dove lo star bene è più elevato non sono quelli che hanno un
alto Pil, che consumano di più e che hanno il maggiore impatto
ambientale.
L'happy planet index HPI è una delle
prime misure globali di benestare sostenibile, l’HPI è
l’indicatore principale del progresso.
Ecco i risultati di quest’anno:
◗ Non viviamo ancora su un pianeta
felice, solo nove paesi al mondo sono vicini a farlo con un benestare
sostenibile e nessuno di questi ha un Pil alto.
◗ Otto
di questi nove paesi sono in America Latina e nei Caraibi.
◗ La nazione col più alto
ranking nazione dell'Europa occidentale è la Norvegia al 29 °
posto, appena dietro la Nuova Zelanda al 28 ° posto.
◗ Gli
Stati Uniti si posizionano nella 105° posizione su 151 paesi.
Questo, il terzo rapporto globale HPI,
presenta gli ultimi dati su quanto i paesi stanno facendo in termini
di realizzazione di un benestare sostenibile: siamo messi male.
Il rapporto giunge in un momento di
incertezza per il mondo con l'ampliamento e la disuguaglianza della crisi economica.
Per molti vi è la consapevolezza che
parte della colpa di questa situazione si trovi nei tipi di obiettivi
che le nazioni si sono poste e che ritengono prioritari.
Dopo la seconda guerra mondiale i
governi hanno cominciato ad adottare metodi di misurazione economica
e produttiva.
Il prodotto interno lordo PIL è stato
utilizzato come indicatore di progresso nazionale, con tutti i suoi
difetti era un ottimo strumento per misurare i progressi verso
l'obiettivo di una maggiore produzione economica.
Ma nel ventunesimo secolo si sta
cercando al di là della crescita economica per definire il
progresso, vi è un crescente consenso che l'attività economica
dovrebbe essere vista come un mezzo per un fine, piuttosto che un
fine in sé.
Due obiettivi sono sempre presenti:
raggiungere una vita buona per le presenti generazioni e nel rispetto
dei limiti ambientali per permettere alle generazioni future di fare
altrettanto. Lo si chiama 'benessere sostenibile'.
Decidere come misurare il progresso
influenza le decisioni che prendiamo come governi e come individui. Un indicatore come il PIL,
che ha acquisito una notevole peso politico, può portare un paese a
fondo.
È pertanto importante che ciò che si
misura collimi con quello che noi apprezziamo.
L'HPI misura questi fattori attraverso
tre componenti: esperienza di benestare, l'aspettativa di vita, e
l’impatto ambientale, li mette insieme in una sola misura
significativa per produrre uno dei primi misuratori di benessere sostenibile
globale.
In questa ricerca il benestare nei differenti paesi del
mondo è stato quantificato semplicemente chiedendolo alla gente, con
un approccio democratico e non paternalistico, si sono usati i
numerosi dati già in possesso sulla speranza di vita e per l’impatto
ambientale si sono utilizzate tecnologie d’indagine ed elaborazione
dati che hanno portato al concetto e valore di “impronta ecologica”
così da poter quantificare con esattezza l’impatto che ogni paese
ha sull’ambiente del pianeta.
A meno che non te ne importa niente per
il futuro, né tuo, né quello dei tuoi figli, né delle generazioni future, le questioni
di impatto ambientale sono importanti.
<Si, bellissimo ma veniamo al punto,
quali sono i paesi migliori dove vivere?> chiederete voi.
Lo ammetto, mi sono divertito alle
vostre spalle lasciandovi sulle spine, ma d’altronde non potevo
tirar fuori la lista dei nove paesi migliori dove vivere e lavorare
senza indicare da dove estraevo i risultati. Che vi lasceranno a
bocca aperta:
- Costa Rica
- Vietnam
- Colombia
- Belize
- El Salvador
- Jamaica
- Panama
- Nicaragua
- Venezuela
Vediamo sinteticamente le ragioni del
buon piazzamento per i primi tre paesi della lista.
Costa Rica
Il Costa Rica è primo in classifica
per la seconda volta consecutiva. Da anni ormai il paese ha
abbracciato con le sue politiche nazionali la causa della
sostenibilità: il 99% della sua energia viene prodotta da fonti
rinnovabili, ha invertito il disboscamento del paese e si è
compromesso a rinunciare completamente all’utilizzo del carbone
entro il 2021.
Il paese ha la seconda aspettativa di
vita più alta delle Americhe, superiore agli Stati Uniti, ha un
benestare personale ben più alto di molte nazioni più ricche e ha
un’impatto sull’ambiente per abitante che è un terzo di quello
USA. Nonostante questo, il consumo di risorse planetarie è maggiore
della sua biocapacità di produrle, questo dovuto al fatto di
consumare beni provenienti da paesi con politiche energetiche meno
sostenibili (cosa che dimostra che la sostenibilità un paese non la può raggiungere da solo).
Vietnam
L’aspettetiva di vita in Vietnam è
uguale a quella della Slovacchia (75,2 anni) nonostante che la Slovacchia abbia un PIL per capita che è ben 7 volte più grande ed
un impatto ambientale di ben 3 volte maggiore. Il paese anno dopo
anno ha un’alta crescita economica, anche dovuto alla partenza da
una situazione disastrosa dopo la guerra del Vietnam. La stabilità è
stata prioritaria per il Governo rispetto alla crescita.
Colombia
La Colombia ha un basso impatto
ambientale, l’aspettativa di vita è maggiore di alcuni paesi
europei come la Bulgaria e la Lettonia e il senso di benestare della
popolazione è relativamente alto, il paese ha preso molto seriamente
il senso di benestare dei suoi abitanti, per esempio il “Piano per
la felicità 2004” è stato uno dei primi esempi di esplicito
compromesso governativo nel migliorare il benessere dei suoi
abitanti.
Attualmente, il paese sta portando
avanti il progetto “Unidos” che usa tecniche di co-produzione e
beni comunitari con lo scopo di togliere 350.000 famiglie
dall’estrema povertà e migliorare la vita di 1.150.000 famiglie.
Chiaramente l'instabilità e l'ineguaglianza sono ancora problemi per
il paese e questo è il motivo per il quale scende al 7° posto se si
considera la disuguaglianza sociale.
Nessun paese risulta positivo in tutti
e tre i fattori determinanti (benestare, aspettativa di vita, impatto
ambientale). La classifica è il risultato della somma dei tre
fattori. Significa che vi sono paesi con un punteggio maggiore in
almeno un fattore ma sicuramente hanno un altro fattore con punteggio
molto basso tale da abbassargli la “media” e quindi spostarlo più
in basso nella classifica globale.
Tra i primi 40 paesi migliori per il punteggio
complessivo HPI, solo quattro paesi hanno un PIL pro capite di oltre
$ 15.000. Ripeto quello espresso prima: produrre molto, guadagnare
molto non assicura ad un paese un’alta qualità di vita.
L’Italia come è messa? Sic,
tristemente al 51° posto, se ricavassero i dati ora dopo le varie
stangate, scivolerebbe un bel po più in giù.
E se foste veramente così egoistoni da
non importarvi assolutamente dei posteri a venire? Se pensaste che il
futuro dei vostri figli, nipoti discendenti vari è solamente affar
loro, che si arrangino… , che se le grattino da soli?
Insomma, volete sepere la classifica di
quali paesi sono risultati ai primi posti senza tener conto
dell’impatto ambientale? Quali sono i paesi migliori dove vivere,
spassarcela nella egoistica felicità? (non fate finta di niente
guardando con attenzione l’estrazione del lotto…)
Questa è una risposta per la quale
sarei tentato di chiedervi < e quanto mi dai se ve la dico?>.
Comunque ecco qui la lista calcolando solo il benestare della
popolazione, il senso di felicità e soddisfazione:
- Danimarca
- Canada
- Norvegia
- Svizzera
- Olanda
- Svezia,
- Venezuela
Mentre, al contrario, quelli in fondo
alla classifica, i paesi dove meno le persone sono felici, dove
magari saranno mandati dallo spirito di Dante gli egoistoni che se la
volevano svignare in Danimarca, sono:
149 Botswana
150 Tanzania
151 Togo
Come dicevo prima, l’Italia è per
ora (vedrete, vedrete che scivolone in basso che ci fa il prossimo
anno) al 51° posto. Una vergogna, un membro dei G8, che aveva
superato il PIL dell’Inghilterra, l'Italia capitale della moda e delle super lenticchie Vissane vendute a peso d'oro, capitale del gel nei
capelli e dell'"assolutamente si", delle mutande sciccosamente griffate da Dolcino e Gobbino, si ritrova solo al 51° posto?
Adesso tocca a me fare l’egoistone e
vi rispondo. <e chi se ne frega?>. Io me ne sto in Brasile a
vivere in uno dei paesi migliori che nella classifica globale, quella
anche con l’impatto ambientale, è piazzato ad un onorevolissimo
21° posto. Preoccupandomi degli altri gli esorto a fare altrettanto,
datevi da fare in fretta a trasferirvi all’estero, chell’è
meglio, l’è meglio…
Lungo post, stanco stanco, penso sia meglio vada in spiaggia a bermi una caipirinha in compagnia delle due ragazze che stanno ballando samba mentre le osservo dalla finestra..., e voi? Un caffè nel bicchierino di plastica alla macchinetta dell'ufficio guardando la pioggia ed il vostro capo che vi controlla con l'orologio?
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